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 ESCURSIONI A PIEDI SUL MONTE AMIATA

 

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PER MAGGIORI INFO:

www.amiataturismo.it

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www.provincia.grosseto.it

 

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Nei castagneti di Arcidosso

2- Nei Castagneti di Arcidosso

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: Capannelle Grappolini (circa 1 km fuori da Arcidosso, sentiero circolare).
LUNGHEZZA: 6.2 Km. DURATA: 3 ore circa. TIPO DI STRADA E PAESAGGIO: 3 Km circa di strada asfaltata, poi strada a sterro e sentiero di bosco attraverso un paesaggio bellissimo e magnifici castagneti; non c’è panorama ma in compenso molta ombra. DISLIVELLO COMPLESSIVO: 320 m. SEGNALETICA: Di tanto in tanto segni di vernice rossi e bianchi e segnali di legno posti dall’associazione “Strada della Castagna”. PUNTI DI RISTORO: Una piccola bottega nel borgo di San Lorenzo (chiuso a pranzo).

Una volta arrivati ad Arcidosso, allo spartitraffico dove si trova il distributore di carburante AGIP, girare in direzione Bagnoli. Dopo 900 m c’è un bivio: proseguire a sinistra in direzione Capannelle. Subito dopo questa diramazione potete parcheggiare la macchina sulla destra dietro la chiesa di Santa Mustiola. Qui inizia il sentiero su asfalto in direzione “Capannelle”-“Grappolini”. Attraversare il paese (vista di Arcidosso a sinistra). Una volta passato il paesino continuare fino al bivio e quindi mantenersi sulla destra. Qui si trova un pannello con una descrizione della “Strada della Castagna” (un percorso che in parte seguiremo anche noi). Da questo pannello con la descrizione del sentiero proseguire per circa 400 m fino a raggiungere l’insegna di uscita del paese Piane. A questo punto lasciare la strada asfaltata per seguire la strada a sterro sulla sinistra. Questo sentiero permette di immergersi in un meraviglioso castagneto dove si può ammirare anche un antico seccatoio che serviva per l’essiccazione delle castagne. Dopo circa 1.100 m si arriva a un bivio. Qui, poco prima del piccolo segnale della “Strada della Castagna”, svoltare a sinistra in un sentiero di bosco che va in salita. (A questo punto si abbandona il percorso della “Strada della Castagna”). Si giunge quindi a un bivio al quale si svolta a sinistra (a destra c’è un seccatoio). Si passa subito vicino a una casa in pietra che si trova alla nostra sinistra, proprio sul ciglio della strada. Ignorare la diramazione a sinistra che si incontra dopo circa 10 m; svoltare invece a sinistra, al secondo bivio, dopo altri 10 m circa. Alla diramazione successiva seguire il sentiero che scende a destra e oltrepassare il letto di un torrente. Da qui il sentiero ricomincia a salire. Si rag- giunge quindi un boschetto di castagni e poi si segue il sentiero che scende a sinistra. Una volta usciti dal bosco folto dei castagni, ci si trova di fronte a un meraviglioso panorama. A Ovest si può ammirare Arcidosso. Lo spiazzo con enormi blocchi di pietra trachitica è ideale per una pausa. Da qui il sentiero scende. Bisogna attraversare il letto di un torrente. Il sentiero è fiancheggiato da un muretto in pietra. Una grande costruzione sulla sinistra preannuncia il borgo di San Lorenzo. Lasciare il bosco e proseguire per “Via Del Peperino” (strada asfaltata) fino a raggiungere “Via della Montagna” e quindi svoltare a sinistra. (Se si segue “Via della Montagna” a destra, dopo circa 200 metri si incontra un piccolo negozio). Al bivio rimanere sulla sinistra e proseguire ancora lungo “Via della Montagna”. Per questa strada si gira intorno al paesino per poi raggiungere di nuovo l’incrocio da cui si era partiti. Qui, al segnale di STOP girare a destra in direzione “Capannelle – Grappolini” e quindi alla macchina.

 

Dal Vivo d'Orcia all'Eremo e all'Ermicciolo fino alle sorgenti del Vivo

1-Dal Vivo d'Orcia all'Eremo dell'Ermicciolo..fino alla sorgente del Vivo

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: Vivo d’Orcia (sentiero circolare). LUNGHEZZA: 10 Km circa.
DURATA: 3 ore circa. TIPO DI STRADA E PAESAGGIO: breve tratto di strada asfaltata nel paese di Vivo d’Orcia, poi terreno boscoso, strada massicciata, sentiero di bosco attraverso una vegetazione mista con molta ombra davanti alla sorgente del Vivo. Fino ai mesi estivi, dei piccoli rigagnoli attraversano il sentiero.
GRADO DI DIFFICOLTÀ: da facile a mediodifficile (40 minuti circa in salita nel bosco).
DISLIVELLO COMPLESSIVO: 300 m. SEGNALETICA: Di tanto in tanto segni rossi e bianchi e insegne di metallo rosse e bianche su paletti di cemento. PUNTI DI RISTORO: Bar “Fonte Vecchia” (Chiuso il Martedì) o ristorante “Il Castagno” (chiuso il Lunedì) a Vivo d’Orcia; si può pianificare una sosta per un picnic alla sorgente del Vivo (2.10 h) o alla cascata (2.45 h).

L’escursione inizia dall’ufficio postale nel centro di Vivo d’Orcia. Seguire l’indicazione “Contea del Vivo/Eremo” e percorrere la “Via Amiata” che diventa “Via dell’Eremo” e che conduce fuori dal paese. La strada asfaltata finisce in una abetina e immediatamente ci si trova presso un ponte di pietra molto romantico (a sinistra). Attraversare il ponte e quindi il torrente del Vivo e raggiungere la “Contea del Vivo”. Sulla destra si erge l’imponente castello “Contea” della famiglia Cervini, ad oggi ancora abitato dalla famiglia stessa. (Nel corso della passeggiata si può ancora notare, da una certa distanza, una costruzione del tardo medioevo). Passare sotto l’arco e raggiungere il meraviglioso borgo dell’Eremo. Prima della chiesa girare a sinistra attraversando la fila di case e proseguire su un sentiero di rena che conduce fuori dal piccolo Borgo. Al primo bivio prendere la strada a destra. (Eventualmente se il recinto è chiuso, lo si può aprire per passare). Fino ai mesi estivi, qui sul sentiero si intersecano due o tre ruscelli. La strada è in salita e dopo circa 40 minuti si giunge a una strada a sterro. Qui girare a sinistra e proseguire per un breve tratto fino a raggiungere la strada asfaltata (SP 129). Attraversare la strada e prendere il sentiero, che va su nel bosco, tra le indicazioni per Vivo d’Orcia/Abbadia San Salvatore e il segnale di confine delle province di Siena e Grosseto. (Qui inizia una salita di circa 40 minuti). Al bivio tenersi sulla destra e camminare lungo il confine delle province. (Per orientarsi servirsi dell’insegna ATC dell’autorità preposta alla caccia delle province di Siena e Grosseto). All’incrocio seguente dopo circa 20 metri, di fronte a un frammento di roccia che si trova sulla destra del sentiero, andare in alto a sinistra. (Il punto di questo incrocio non è molto chiaro da riconoscere perchè ...FINO ALLA SORGENTE DEL VIVO l’indicazione potrebbe essere coperta da cespugli e ramoscelli!) La strada si biforca ancora una volta e bisogna tenersi sulla sinistra (notare i segni rossi e bianchi su un faggio). La salita finisce definitivamente in un’ ampia strada sterrata, sulla quale si prosegue verso sinistra. (Segni su targa di metallo messi dalla “Amiata Val d’Orcia” su piccoli pali di cemento). Questo piacevole sentiero da percorrere nel bosco porta a un bosco di alto fusto composto da faggi e abeti. Ignorare le diramazioni che portano in alto a destra. A un tornante a 180° a sinistra proseguire verso il basso. A due paletti di pietra ci si trova a un incrocio a T al quale si prosegue a destra su un’ampia strada sterrata. Attraversare un ponte sbarrato e proseguire fino ad arrivare a un parcheggio. (A sinistra nel bosco ci sono tavoli e panche). A questo punto proseguire in salita passando tra i due cilindri di cemento rossi e bianchi. Si arriva poi a un muro ricoperto di muschio e proseguire lungo il sentiero fino ad arrivare a un recinto di filo spinato (recinto dell’acquedotto). All’insegna verde sulla destra, salire su una scala naturale che porta, dopo circa un minuto, all’ Ermicciolo di San Benedetto. Dopo aver visitato l’Ermicciolo tornare al recinto dell’acquedotto che si percorre ora in senso orario. Prima scendere la scala di pietra e attraversare un ponticello di legno e poi risalire fino ad arrivare all’entrata principale dell’acquedotto. Qui nasce il torrente Vivo. Alla costruzione dell’acquedotto, che risale agli anni trenta e le cui mura, nella parte posteriore, sono ricoperte di muschio, prendere il sentiero a sinistra che forma una specie di pista tagliata attraverso il bosco. In basso a sinistra scorre il torrente Vivo. Passare davanti a un tronco di castagno tagliato e qui notare una pietra miliare in mezzo al sentiero che ora va in discesa. Oltrepassare i resti delle mura di una vecchia vasca per l’acqua (alla vostra sinistra). Il sentiero si fa sempre più stretto fino al torrente che è possibile attraversare grazie ad un ponticello di legno. Dopo il ponte proseguire per il sentiero a destra. Ora il torrente si trova sulla destra. In fine si raggiunge un punto, al di sopra di un lago artificiale con una cascata, dove si trovano dei tavoli e delle panche che invitano a una sosta. (Dopo le scale si arriva a un meraviglioso lago artificiale). Proseguire sulla strada sterrata, raggiunge

 

Da Tepolini attraverso i castagneti de.."la strada della castagna"

Da Tepolini attraverso i castagneti de - la strada della castagna-

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: Tepolini (un paesino sulla SS323 tra Castel del Piano e Seggiano); percorso circolare.
LUNGHEZZA: 4.2 Km circa. DURATA: 1 ora e 1/4  TIPO DI STRADA E PAESAGGIO: castagneti, oliveti, frutteti e vigne; paesini pittoreschi; strada a sterro e asfaltata e sentieri di bosco. GRADO DI DIFFICOLTÀ: facile.  DISLIVELLO COMPLESSIVO: da 70 a 150 m  SEGNALETICA: Di tanto in tanto segni di vernice rossi e bianchi e segnali di legno posti dall’associazione “Strada della Castagna”.

Raggiungere il paese di Tepolini (566 m) in macchina: questo paesino corrisponde al punto di partenza e di arrivo e si trova sulla strada statale SS323 a metà strada fra Castel del Piano e Seggiano. Poco prima dell’entrata del paese, vicino a una chiesetta rossa, c’è un cartello descrittivo de “La Strada della castagna”. Il sentiero inizia proprio qui. Scendere lungo la strada sterrata tra il cartello e la chiesa in direzione Fosso di Bugnano. Dopo circa 500 m si raggiunge una strada sterrata abbastanza larga dove si svolta a destra. Questa strada è fiancheggiata in modo alternato da olivi, castagni, alberi da frutto e viti. La strada sterrata diventa asfaltata e salendo riconduce alla SS323. Da qui prendere la strada in salita a destra (cartello descrittivo di legno) attraverso una pineta, finché poco dopo il Km 20 (indicato da una pietra miliare a destra sulla strada) si raggiunge una strada sterrata: qui girare a sinistra. Subito dopo si arriva a uno spiazzo dove sgorga la sorgente (recintata) della Burlana. Qui si trova di nuovo un segnale de “La Strada della Castagna”. Proseguire a sinistra del cartello. Questo viottolo porta a un seccatoio, una casetta che serviva per l’essiccazione delle castagne. Qui seguire la strada che sale a destra e che porta a un castagneto. Questo sentiero di bosco sale e scende intorno alla sorgente della Burlana, sale ancora e passa davanti ad altri due seccatoi. Il paesaggio coniuga, insieme agli antichi castagni, anche formazioni di pietra rachitica. In fine si raggiunge un’ampia strada a sterro. Qui svoltare a destra. Da qui si scende fino alle prime case di Pian di Ballo e quindi a una strada asfaltata. Qui andare a destra (non c’è nessun cartello indicativo!). Dopo circa 100 m scendere di nuovo a 15 ... “LA STRADA DELLA CASTAGNA” destra in una strada stretta e cementata che porta direttamente al piccolo borgo di Pian di Ballo. A un bivio sulla destra c’è un palo elettrico e un piccolo segnale di legno de “La Strada della Castagna”: qui tenersi sulla destra. All’incrocio successivo, all’altezza del numero civico 43, girare a sinistra verso il basso (a destra c’è una fontana d’ acqua potabile). Scendere la scala di pietra fino a raggiungere la strada asfaltata SS323 (attenzione: strada trafficata!) e girare a destra. (A destra, sulla strada c’è un bar). Seguire la strada asfaltata fino all’indicazione per Tepolini e qui girare a sinistra, scendere ancora fino a raggiungere la macchina.

 

Da Abbadia San Salvatore a Piancastagnaio

Da Abbadia San Salvatore a Pincastagnaio

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: Ufficio Turistico Apt Amiata, via Adua 25, nel centro di Abbadia San Salvatore (percorso circolare).
LUNGHEZZA: 13 Km circa. DURATA: 3 ore 1/2 circa. TIPO DI STRADA E PAESAGGIO: strada asfaltata, strada sterrata e sentieri di bosco attraverso fitti castagneti ricchi d’ ombra. Piancastagnaio si raggiunge dopo circa 1 ora e 50 minuti e offre possibilità di compere e un antico paese da visitare.
GRADO DI DIFFICOLTÀ: facile (25 minuti circa di salita su strada asfaltata, poco trafficata, all’inizio del sentiero).
SEGNALETICA: Sporadici segnali rossi e bianchi che non sono molto attendibili per orientarsi. Se nei paesi non ci sono segnali stradali, ci si può orientare con le targhe dei numeri civici su cui di solito è riportato anche il nome della via.
PUNTI DI RISTORO: A Piancastagnaio ci sono diversi negozi, bar e ristoranti (es. bar La Rocca in piazza Dante Alighieri).

Questo sentiero inizia esattamente all’ufficio informazioni APT Amiata in via Adua 25. Una volta usciti dall’ufficio informazioni andare a sinistra, attraversare via Gorizia e continuare in su ancora per via Adua fino a raggiungere un laghetto. Poco prima del laghetto, dietro la casa bianca c’è un ponte che porta dall’altra parte del lago dove si giunge in via Asmara: qui girare a sinistra. Salire le scale che si trovano di fronte al numero civico 28 fino a raggiungere un incrocio con segnale stradale di “Dare la precedenza”. Qui imboccare “Via Piscinello”. Dietro l’Hotel Aurora girare a sinistra in “Via Fosso Canali”. Alla fine di questa strada c’è un’enorme costruzione senza intonaco. Qui girare a destra per via Sant’ Andrea e percorrerla fino in fondo senza lasciarsi sviare da indicazioni stradali come “Via Primula”. Dopo circa 25 minuti si abbandona il paese. Da qui inizia un’ampia strada sterrata, con una vegetazione mista, che collega Abbadia San Salvatore con Piancastagnaio. Andare sempre dritto lungo la strada principale, ignorando l’incrocio sulla sinistra. Il sentiero prosegue in discesa e porta, dopo circa 30 minuti al torrente “Fosso dell’Indivina”. In alto a sinistra si trova il podere Cerro del Tasca di Sopra. Dopo circa 30 minuti si raggiunge di nuovo la strada asfaltata che entra nella periferia di Piancastagnaio. Al cartello stradale di “Stop”, girare a sinistra in via Grossetana che porta dentro il paese. Attenzione: questa via principale è molto trafficata e passa davanti a un parco con dei tavoli, a una chiesa e all’Hotel del Bosco. Al cartello “Ristorante Al Parco” girare a destra in “Via degli Aceri” in direzione del centro commer- ciale. Passare davanti al supermercato Coop e scendere fino al Viale Gramsci; qui girare a sinistra e proseguire fino alla piazza dei “Giardini Nasini” dove c’è un monumento e una fontana. Sullo sfondo si vede il grazioso borgo medievale di Piancastagnaio che vale la pena visitare. Dietro la Rocca Aldobrandesca, in piazza D. Alighieri, fuori dal centro storico, si trova il Bar “La Rocca” con una piccola terrazza ideale per una sosta. Da qui (bar “La Rocca”) inizia la descrizione per il ritorno. Camminare lungo “Viale Vespa” (a sinistra c’è l’ufficio postale e a destra un distributore di benzina) in direzione Siena/Abbadia San Salvatore fino all’incrocio. Qui proseguire sempre dritto passando davanti al mobilificio “Furzi”. (Attenzione: la strada provinciale SP18 è tortuosa e trafficata!). Dopo circa 20 minuti di strada asfaltata, dopo un ponte, seguire l’indicazione per l’ “Hotel San Lorenzo”. Entrare nel cancello di legno che si trova davanti all’hotel sulla destra. (Se il cancello è chiuso rivolgersi all’albergo!) Da qui inizia un bellissimo sentiero attraverso i castagni. A una diramazione, appena prima dell’incrocio a T all’altezza di una curva, prendere il sentiero a destra. Per un tratto questo sentiero si snoda attraverso i castagneti fino a che non incontra una riserva recintata. Qui andare dritto lungo la strada principale. Di lì a poco si arriva all’ampia strada sterrata che avevamo precedentemente percorso in direzione di Piancastagnaio. A questo punto svoltare a destra per tornare ad Abbadia San Salvatore. Il paese si raggiunge percorrendo “Via Sant’ Andrea” fino alla costruzione senza intonaco. Dietro a questa costruzione svoltare a destra in “Via N. Sauro” e scendere fino all’incrocio dove si trova il distributore di benzina “Esso”. Ora girare a sinistra in direzione Siena in via Gorizia. Imboccare la prima traversa a destra, vale a dire via Adua che riconduce all’ufficio informazioni dell’ Apt Amiata.

 

Attraverso la riserva naturale de "il Pigelleto"

5-Attraverso la riserva naturale de -il Pigelleto-

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: Centro informazioni della Riserva Naturale Del Pigelleto – “La Direzione” 820 m s.l.m. La struttura del reparto amministrativo del parco, dove inizia il sentiero, si trova direttamente sulla strada tra Piancastagnaio e Castell’Azzara (Strada Provinciale dell’Abetina) ed è ben indicata. Parcheggio disponibile. (Sentiero circolare).

LUNGHEZZA: circa 10 Km. DURATA: 3 ore 1/2 circa.  TIPO DI STRADA E PAESAGGIO: Strada sterrata, sentiero sterrato e sentiero di bosco attraverso vegetazione mista; percorso molto ombreggiato.
GRADO DI DIFFICOLTÀ: da facile a mediodifficile: all’inizio e alla fine ci sono dei tratti in salita.
DISLIVELLO COMPLESSIVO: 170 m. FLORA E FAUNA: Cinghiali, istrici, martore, caprioli, tassi, poiane, falchi, circa 20 diversi tipi di orchidee selvatiche. SEGNALETICA: Itinerario segnato (rosso-bianco).
PUNTI DI RISTORO: Nessuno. È possibile fare un picnic alla cascata dopo circa 2 ore e 1/2 di cammino.


Il percorso inizia direttamente da “La Direzione”, il centro informazioni del parco naturale. (I cani che salutano abbaiando, sono amichevoli!). A destra della struttura c’è una strada sterrata che si addentra nel bosco. Arrivati a un gruppo di cipressi americani molto alti, deviare a destra in un sentiero di bosco, all’inizio del quale c’è una sbarra verde. Salire per un sentiero ripido fino a raggiungere, poco prima di un casolare (Podere La Roccaccia), il cartello con su scritto “Sentiero Natura”. Seguire questa indicazione a sinistra. Il sentiero si fa sempre più stretto: seguire i cartellini didattici, che descrivono la flora e fauna della riserva naturale e orientarsi con i segnali rossi e bianchi. Una volta usciti dall’abetina ci si trova di fronte a una faggeta. Qui proseguire in alto a destra lungo il sentiero segnato da contrassegni rossi e bianchi (a sinistra c’è la faggeta e a destra l’abetina). Davanti a un massiccio roccioso, a un bivio, tenere la sinistra e proseguire in su. Il sentiero sale e scende attraverso la faggeta fino a raggiungere una radura (a sinistra). Qui proseguire a dritto fino a raggiungere, dopo una salita, il punto più alto di questo percorso (Poggio Pampagliano – 969 m s.l.m.). Sfortunatamente non è possibile ammirare il panorama, ma in compenso c’è un tavolo e due panche! Da qui il sentiero scende in direzione Sud, per cui la vegetazione cambia. Camminare ora attraverso la riserva di aceri e querce lungo un sentiero che diventa sempre più ampio, fino a raggiungere un incrocio. Prendere il sentiero sassoso che scende a destra. Qui si abbandona il sentiero naturalistico. Arrivati a una sbarra verde, davanti a una strada asfaltata, svoltare a sinistra e scendere lungo la strada sterrata. Il sentiero che si percorre ora è fiancheggiato dai cartelli bianchi di metallo della riserva naturale. Dopo circa 200 m (dopo la strada asfaltata) si incontra una diramazione: mantenersi sulla sinistra. A una piccola radura sulla sinistra, proseguire a dritto per la strada principale. A destra il panorama dà sul Monte Penna con i suoi pendii rocciosi e il Monte Civitella con le antenne TV! Poco dopo una curva ripida si raggiunge il Podere San Francesco, una fattoria abbandonata con vista sul Monte Amiata. Proseguendo lungo il sentiero si vedono, a destra giù nella valle, le serre da floricoltura. Un po’ più avanti, in lontananza si riconosce il paese di Radicofani con la sua torre. Subito dopo si arriva a un altro sentiero abbastanza largo dove bisogna girare a sinistra. Ora la vista è su Piancastagnaio. Il sentiero si snoda verso il basso attraverso i prati. Al bivio del Podere San Filippo (i cani sono amichevoli!) scendere per la strada a sinistra. Dopo aver attraversato un ponte su un fiume, si raggiunge un punto con una vistosa struttura in legno. Qui svoltare a sinistra in un sentiero di bosco; attraversare un ponticello di legno che si incontra dopo circa 150 m e arrivati a una cascata tenersi sulla sinistra. Questa piccola deviazione vale la pena! Questo posto si presta molto per un picnic e per un pediluvio rinfrescante. Tornare indietro alla strada principale e prendere il sentiero massicciato che sale. La salita finisce in una abetina. Da qui il sentiero inizia a scendere, passa davanti al gruppo di cipressi che avevamo incontrato all’inizio fino a ritornare al punto di partenza.

Sotto.