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Panorama.

 

 

 

Semproniano

 

Mappa del Comune di Semproniano.

 

ABITANTI : 1310 circa

ESTENSIONE : 8100 Ettari

Compreso tra Amiata e Maremma, il territorio comunale di Semproniano è bagnato dai fiumi Albegna e Fiora, e presenta la forma di un triangolo irregolare. E’ un luogo tranquillo , che offre un paesaggio suggestivo con splendidi e ampi panorami.
Posto al centro di tre itinerari importanti, Saturnia, Amiata e Sovana, e’ la meta ideale per coloro che cercano quiete e riposo.
Il territorio del Comune di Semproniano è prevalentemente collinare e montuoso, con piccole vallate tra i fiumi Fiora e AlbegnaLe principali attività economiche sono la pastorizia, l’agricoltura e l’artigianato; adesso sta fiorendo anche l’attività turistica.
Il Comune di Semproniano, il cui stemma è un leone rampante, è composto da Semproniano, e dalle sue quattro frazioni: Catabbio, Cellena, Petricci e Rocchette.
Oggi Semproniano e’ un piccolo borgo con un centro storico di incredibile bellezza ancora ben conservato. Vicoli stretti, vecchie case di sasso, naturali balconi di travertino da cui ci si puo’ affacciare e godere di un panorama incontaminato con infinite sfumature di verde. Abbandonato da molti dei suoi abitanti negli anni 50/60 per mancanza di lavoro, in questi ultimi anni e’ stato riscoperto e si sta ripopolando di “innamorati ” italiani e stranieri, di questo territorio che lo stanno restaurando con attenzione e passione. Qui c’e’ ancora silenzio, profumi, fiori, lucciole e cieli incredibilemente stellati e la sua gente e’ calda ed accogliente.
Capoluogo del Comune e centro storico, è raccolto su un banco di travertino a 662 m. d’altitudine.
Già prima dell’anno Mille si parla di “Casale Simprunianum”, e intorno al secolo X, a difesa di questo piccolo nucleo fu costruita una rocca e delle mura possenti.
Dominata dapprima dagli Aldobrandeschi, questa piccola comunità passò intorno al 1200 sotto il dominio della Contea di S. Fiora. Dopo l’attacco delle milizie senesi (1300), entra a far parte dei possedimenti della Repubblica di Siena.I contrasti tra i Senesi e gli Orsini di Pitigliano ne fanno terra di scontri e di lotte.
Nel 1411, durante una battaglia tra le due fazioni, i Senesi mettono a fuoco le mura di Semproniano. Il paese intero ne’ subì gravi danni, tanto che la Repubblica, disapprovando l’atroce azione, cercò con speciali provvedimenti di aiutare il paese. La popolazione decise allora di cacciare definitivamente gli Orsini. Nel XVI secolo Semproniano passa ai Medici, e vi rimarrà fino al 1737, data in cui entra a far parte del Granducato di Toscana. La comunità, autonoma fino al …, era dotata di un proprio statuto (del …), riacquisterà la sua indipendenza nel 1963, con la ricostituzione del Comune di Semproniano.

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da visitare

 

Il nucleo antico, con le sue strada strette e tortuose, si sviluppa in semicerchi concentrici intorno alla Rocca Aldobrandesca, della quale si conservano solo pochi spezzoni e dalla quale lo sguardo spazia sino all’Amiata. Certamente il Casale Simproniu occupava l’area dove più tardi sarà costruita la Rocca Aldobrandesca. Di intatto non è rimasta che una feritoia.

A fianco della rocca,sul piazzale ,si trova la Chiesa di Santa Croce. La prima menzione storica che ne abbiamo si trova in una bolla di papa Clemente III del 1188. La Chiesa seguì purtroppo le sorti della rocca, subendo saccheggi e distruzioni. Il suo attuale aspetto è semplice, sola al centro si trova un arco. Le pareti sono tinteggiate di nero e di bianco (i colori di Siena).

A destra della porta principale si trova un’acquasantiera in travertino, formata da una vasca e una colonna del ‘500, e da una base a tre punte terminante a piede unghiato d’animale, di origini più antiche. Sopra l’altare si trova un antico crocifisso ligneo del XII o XIII secolo, restaurato in qualche punto nel ‘700, a cui viene attribuito un miracolo avvenuto il 03 maggio 1882. Sembra infatti che, mentre il paese era invaso dal tifo, i fedeli disperati portassero in processione la statua, e che subito dopo la malattia svanisse. Sulla parete dell’abside si trova una tela attibuita alla Scuola Veneta del ‘700, raffigurante la Pietà.

Scendendo verso il paese ci troviamo in “Piazzoletta”, centro sociale del paese antico, su cui si affacciava il Palazzo Civico. Di questo palazzo rimangono purtroppo solo qualche portale all’interno dell’edificio. Scendendo per le scalette ci troviamo in via San Francesco, dove si possono ancora notare tracce di antichi portali e finestre scolpiti, come ad esempio sulla casa natale del Vescovo Banci, dove possiamo ammirare una finestra del ‘400 e un monogramma bernardiano sull’architrave. Oppure lo stemma in pietra dell’edificio dove si trovava l’antico ospedale, ricordato negli statuti. Continuando su questo vicolo si giunge infine alla Pieve dei SS. Vincenzo e Anastasio, con il suo portale romanico – gotico.

 

 

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Sotto.